domenica 13 aprile 2014

Monti Cimini da godere...

Il Trail è sinonimo di "corsa nella natura" , di scenari incantevoli, di aria pulita e di uno spirito decisamente più sereno e rilassato. Ma il Trail è anche sinonimo di grande fatica, a volte anche troppa. 

Ci sono percorsi molto ostici che mettono spesso a dura prova il nostro fisico, riducendo la godibilità complessiva dell'evento podistico. Per carità, gli amanti del trail hanno il gusto della sfida, dell'impresa e spesso della prova estrema, e quindi la fatica se "la vanno spesso a cercare". 

Però il "troppo stroppia" e quindi si può anche correre un "trail" senza massacrarsi dalla fatica, godendosi una mattinata immersi nella natura e facendo la cosa più che un runner ama di più: correre.

Questa in fondo è la sintesi dell'Eco Trail dei Monti Cimini, nella sua nuova versione, nella quale la prova odierna di 21 km è la "prova minore" che fa da corollario alle prove da 80 km e da 43 km, corse ieri.

La prova da 21 km è stata disegnata in modo molto intelligente, con un percorso impegnativo ma non massacrante, con un giusto equilibrio tra salite, discese e tratti ondulati. Certo, ci sono anche dei passaggi impegnativi, in modo particolare le salite che caratterizzano i primi 5 km e la discesa abbastanza ripida tra il 17' e il 18' km, ma nel complesso è un percorso "godibile".
E poi gli scenari offerti "gratuitamente" dai Monti Cimini sono molto belli e costituiscono il migliore compenso allo sforzo e alla fatica che come già detto sono rimasti ad un livello "fisiologico".

Ma la cosa che ha reso più godibile questa bella giornata, è stato  lo spirito di grande serenità che ha aleggiato su organizzatori e atleti per tutta la durata della manifestazione, forse una forma di rispetto per il grande impegno profuso dall'organizzazione in questa due giorni, o forse per gli atleti che il giorno prima si erano cimentati nelle prove più lunghe, alcuni di loro presenti anche alla partenza della 21 km.

Una serenità che non si è alterata neanche a causa di qualche ritardo organizzativo dovuto maggiormente alla "bomba d'acqua" che si è abbattuta su Viterbo alle prime luci dell'alba. Le condizioni meteo sembravano intenzionate a "guastare la festa", ma poi il "sole" ha deciso di prendersi la sua rivincita e tutto è filato liscio. Anche all'arrivo grande festa per tutti, con un gustoso ristoro finale rafforzato da un appetitoso "pasta party".

Per quanto riguarda la Podistica Solidarietà c'è da segnalare la presenza delle due esordienti nella specialità "trail", Micaela Testa e Francesca Castro, e il ritorno alle gare dopo un periodo di stop dell'inesauribile Daniela PaciottiIolanda Maggio, alla sua seconda prova sulla specialità, è riuscita nell'impresa di concludere il percorso "senza perdersi". Applausi per Giuseppe di Giorgio, che ieri ha concluso la prova di 80 km e oggi non ha voluto perdersi la prova da 21, e ai fratelli Golvelli, che ieri si erano cimentati sulla prova da 43 km e che oggi si sono goduti il paesaggio correndo insieme.

Si conclude quindi una giornata all'insegna del divertimento...una giornata da godere fino in fondo.

PS e poi come dice Chiara Milanetti, ottima prova la sua, la maglia con il "cinghialotto" è bellissima.

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