domenica 3 aprile 2011

Alzati e Corri - Correre, correre, correre...

Alzati e Corri
dal divano alla Maratona in 365 giorni
Capitolo Correre, correre, correre...
 
La febbre della Maratona comportò importanti modificazioni nel mio rapporto con la corsa. La frequenza dei miei allenamenti aumentò sensibilmente e la partecipazione alle gare divenne sempre più costante. Se nel mese di aprile avrei partecipato a 3 gare, nel mese di maggio sarei arrivato alla quota record di 6.
 
Le motivazioni correlate al mio obiettivo mi portarono a superare alcuni elementi che in un altro periodo della mia vita avrebbero funzionato come potenti dissuasori nei confronti dell'attività fisica. Tra questi l'allergia "stagionale", con i fenomeni asmatici correlati, e il caldo, che quell'anno si fece sentire già a partire dalla stagione primaverile. Caldo e allergia rappresentano certamente una combinazione disastrosa per un runner. La mancanza di aria per chi deve correre è come la mancanza di benzina per un automobile, perché l'ossigeno è il principale "carburante" del metabolismo aerobico, quello che caratterizza la disciplina della corsa. E' frustante girarsi per vedere chi ci sta seguendo, e solo allora realizzare che quel rumore percepito alle spalle non era altro che il rantolio dell'apparato respiratorio in piena crisi asmatica. Nel momento in cui percepisci di "andare a 3 cilindri", usando una comune metafora tratta dal mondo motoristico, devi esercitare tutta la tua forza di volontà per continuare a correre e non abbandonarti sulla prima panchina libera.

Il caldo mi aiutò anche nel percorso di "alleggerimento" riferito all'abbigliamento. Nella prima fase della mia esperienza di runner avevo corso con un equipaggiamento improbabile, molto "carico", più adatto a un esploratore antartico che a un runner. Con l'ingresso della primavera incominciai quel percorso di redenzione che mi portò a comprendere l'importanza di un equipaggiamento leggero e soprattutto tecnico, e questo non solo nelle stagioni calde.

Lo spirito di squadra che caratterizzava il gruppo della Podistica Solidarietà e gli obiettivi solidali che erano alla base della partecipazione alle gare, erano potenti motivazioni che, sommate all'obiettivo Maratona, mi aiutarono a superare quelle oggettive difficoltà correlate al periodo primaverile.
 
Mi ritrovai quindi a correre, correre, correre, sempre di più, completamente coinvolto in quel vortice emozionale che mi aveva fatto definitivamente archiviare il mio recente passato di "divanista aficionados".
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