venerdì 4 aprile 2014

Corsa è Libertà - Vivicittà Rebibbia

Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo… (dalla canzone "La Libertà Di Volare" dei Nomadi).
 
La corsa è libertà. Quante volte abbiamo letto questa frase, quante volte l’abbiamo sentita ripetere dai nostri amici podisti, quante volte l’abbiamo detta noi stessi per descrivere le motivazioni che ci inducono a correre.  La Libertà, forse il valore più importante, il valore per il quale molti uomini nella storia dell’umanità hanno saputo sacrificare l’altro valore supremo, quello della propria vita.

Domenica 6 aprile, grazie all'impegno della UISP Roma e dell'amministrazione penitenziaria, e grazie anche alla dedizione dell'amico Giovanni Marano, la corsa torna dentro un carcere, in questa edizione speciale della Vivicittà.
 
Vivicittà Rebibbia, una manifestazione che rinnova ancora una volta il sodalizio che lega il podismo alla solidarietà. Le prove saranno due, una non competitiva di 4 km e una competitiva di 12 km, due prove su cui si cimenteranno sia i runner venuti da fuori sia i runner detenuti, fianco a fianco, senza alcuna distinzione, tutti accumunati dallo sforzo e dalla passione per la Corsa.
 
Questa manifestazione rappresenta infatti un confronto sportivo e umano tra uomini liberi e uomini che la libertà l’hanno persa. Storie umane apparentemente molto diverse, che per alcune ore si incroceranno, eliminando ogni diversità. 
 
Già…perché quando due persone mettono fondo alle loro risorse fisiche e mentali, affrontandosi in una competizione leale, la loro storia personale non conta più nulla. Quegli uomini sono veramente uguali e uniti dall’unica cosa che è in grado di superare tutte le barriere umane: lo sport.
 
Questa giornata è un momento di socializzazione, di dialogo, di speranza. La speranza, che è l’unica cosa che può restituire all’uomo la sua dignità e la sua libertà. A questo proposito ci piace citare la frase pronunciata dal protagonista del film “Sulle Ali della Libertà”: “la paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero”.
Dentro quelle mura si è potrà vivere un momento di grande speranza e alla fine della giornata quelle mura saranno un po’ più basse del normale e attraverso di esse si potrà intravedere l’orizzonte.
 
Come da tradizione, tra i runner che raggiungeranno l'Istituto penitenziario di Rebibbia e che si distribuiranno tra le due prove ci saranno tante canotte orange, in linea con la missione solidale che caratterizza la Podistica Solidarietà. Perché la solidarietà non può esaurirsi al sostegno alle grande associazioni, ma è anche attenzione al territorio e soprattutto solidarietà diretta, quella che si può fare  praticando la propria passione all'interno di un carcere.
 
E poi sono particolarmente contento di ritrovare tanti amici che sono sempre in prima linea nella iniziative solidali, come gli amici della Tibur Ecotrail e l'amico Andrea Di Somma dell'Atletica La Sbarra.

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