venerdì 28 novembre 2014

Alla ricerca del benessere...ho incontrato "un pavone"...

Nel mio personale percorso alla "ricerca del benessere" ho incontrato "un pavone". Il riferimento è agli amici della Peacock Club, una nuova palestra della capitale, che ha aperto i battenti da pochi mesi in zona Talenti.
 
Una realtà che si richiama ai valori tradizionali dello sport che sinteticamente sono quelli del sudore, della fatica e della professionalità, in contrasto con chi negli ultimi anni ha trasformato le palestre in una sorta di "centri estetici", frequentati più con il desiderio di "apparire" piuttosto che con lo scopo di migliorare la propria forma fisica. La Peacock Club è una palestra "senza fronzoli", una palestra che guarda alla sostanza prima ancora che alla forma.
 
Devo dire però che la prima cosa che mi ha colpito di questa realtà è stato il clima amichevole che si può respirare appena varcata la soglia del club, un clima di grande coinvolgimento e condivisione che ti predispone "al lavoro" e ti porta a compensare "la sofferenza" che una seria pratica sportiva comporta. Di palestre nella mia vita ne ho frequentate tante, ma difficilmente mi era capitato di avere un impatto così positivo sin dalle "prime battute".
 
Il merito va sicuramente ascritto ai soci che hanno dato vita a questa nuova esperienza professionale, i quali evidentemente hanno idee e competenze tali per potersi distinguere in un settore ultimamente molto inflazionato.
 
Per me si tratta chiaramente di un incentivo ulteriore per lavorare in modo più completo sul mio stato di benessere e per "ribellarmi" agli effetti "nefasti" dell'incedere inesorabile dell'età anagrafica. Insomma, non solo corsa, ma un lavoro più completo che possa coinvolgere efficacemente tutto il mio apparato muscolo-scheletrico.
 
E poi si tratta anche di un modo per allenare la mia "forza di volontà", che in fondo resta una delle caratteristiche migliori su cui può contare un 50enne, lasciandomi trascinare da quel "vai tranquillo", che è l'intercalare classico di Fabiana, una delle principali animatrici del "team del pavone".
 
Il mio programma attualmente prevede:
  • il Pilates, guidato dalla "tostissima" Lorenza, nel tentativo di "sciogliere le mie articolazioni arrugginite" e rafforzare i miei "muscoli posturali";
  • e poi il Funzionale, con il "senza pietà" Michele, nel tentativo di mantenere tonica un po' tutta la mia muscolatura, con esercizi più naturali anche se molto intensi.
Riuscirà il mio fisico a sopravvivere a tutto questo? Ai posteri l'ardua sentenza...
 
Per chi vuole saperne di più: http://www.peacockclub.it/ 
 

domenica 23 novembre 2014

Strong Military Trail: evviva le novità...

Sono sempre più convinto che il movimento podistico per continuare a crescere abbia bisogno di maggiore creatività e fantasia, soprattutto da parte di coloro che si fanno carico di organizzare manifestazioni.
 
Ben vengano le "classiche", quelle gare che si ripetono negli anni su formule organizzative consolidate e funzionanti, ma ben vengano pure le novità, in grado di regalare nuove emozioni, di valorizzare "la bellezza" di percorsi poco conosciuti, di regalare momenti di puro divertimento.
  
Non si può continuare ad insiste su circuiti brutti e noiosi da contendere ad automobilisti intolleranti che credono che il mondo appartenga alle automobili. Questo è chiaramente solo un mio personale parere, ma sono certo che senza coraggio e creatività si rischia nel giro di qualche anno di affossare un movimento la cui crescita oggi sembra inarrestabile. Ce ne sono già state altre di queste parabole e anche la corsa non può sentirsi esente da questo rischio.
   
Oggi, presso il Quartier Generale della Marina Militare, in via della Storta, a pochi km dal raccordo anulare, è andata "in onda" una di queste novità, e direi una piacevole novità. Si è infatti svolta la prima edizione della Strong Military Trofeo Santa Barbara, un Trail di 10 km su sentieri per lo più inaccessibili, perché situati all'interno di un'area militare.
  
Si è trattato di un Trail veramente divertente, con un percorso prevalentemente pianeggiante, ma con alcuni tratti insidiosi resi ancora più sfidanti dalla presenza di molto fango, provocato dalle pioggie dei giorni scorsi. Nel tratto finale, a rendere ancora più "particolare" il percorso, una lunga scalinata che rappresentava l'ultimo vero ostacolo prima di arrivare al traguardo.  
 
Un'ottima organizzazione logistica ha reso ancora più piacevole la partecipazione e il "superbo" ristoro finale ha rappresentato una degna conclusione di una bellissima manifestazione.
 
Complimenti quindi all'organizzazione, curata dall'Associazione Trail dei 2 Laghi, e splendidamente coordinata dall'onnipresente Carlo Ricci
   
In linea con il mio pensiero, sono quindi molto felice di sottolineare questa bella novità che è andata ad arricchire il calendario del Trail.

domenica 16 novembre 2014

Che bella giornata per il Parco delle Sabine

Ho voluto lasciar passare alcune ore, prima di fissare sul mio blog le tante emozioni provate durante le 30^ Maratonina di S.Alberto Magno, che corrisponde anche alla 5^ Corri per il Parco delle Sabine.
  
Normalmente sono abituato a scrivere di getto, ma stavolta le emozioni erano veramente tante e ho percepito la difficoltà di riuscire a produrre uno scritto di senso compiuto. Ci provo a 24 ore di distanza, sperando che la "razionalità" abbia ripreso il sopravvento e mi consenta di seguire un filo logico, ma dubito fortemente che questo processo di razionalizzazione sia avvenuto veramente.
 
Questa mattina ho approfittato del cielo sereno per ritornare nel Parco e farmi una lunga passeggiata sui luoghi del misfatto. Mi è quasi dispiaciuto che l'amico Carmine Petracca lo avesse già "ripulito" di tutti i sistemi di "tracciatura" del percorso. Se non fosse stato per una freccia "dimenticata" avrei avuto il sospetto che le immagini che ancora riempivano la mia mente fossero state solamente frutto della mia fantasia.
 
Che bello quel serpentone che ha "invaso" i vialetti del Parco, un tripudio di colori che hanno reso più vivo questo polmone verde che va tutelato contro il rischio del degrado e dell'incuria, che sono sempre in agguato in una società "moderna" che non riesce a valorizzare le sue bellezze, mentre preferisce mostrare il suo lato peggiore. In questi giorni si fa un gran parlare delle periferie, e il termine "degrado" riempie le cronache quotidiane della nostra città. Tante parole e pochi fatti, in una sorta di rituale della demagogia e del populismo. 
Nel suo piccolo la Corri per il Parco delle Sabine è un modo sano di valorizzare una zona periferica, con un'iniziativa in grado di aggregare le persone e di farle interagire in modo positivo, usando tutta l'energia che lo sport è in grado di trasmettere. E lo fa in modo "umile", richiamandosi ai valori autentici dello sport, senza premi in denaro, senza adunate oceaniche, senza tutte quelle "diavolerie" tecnologiche a cui ormai nessuno sembra più poter rinunciare. Solo amicizia, voglia di stare insieme, divertimento puro e perché no, sano agonismo. Già, perché il percorso che caratterizza questa gara non è certo dei più semplici e diventa particolarmente sfidante, con quel continuo alternarsi di salite e discese in un'area dove i tratti pianeggianti si contano sulle dita di una mano.
 
E poi c'è quel ristoro finale che lascia di stucco. Un ristoro da "festa paesana", con tutti quei dolci realizzati dalle sapienti mani delle volontarie della Parrocchia, che sono prodighe di sorrisi per tutti.
E' bello vedere come tanta gente, tanti runner appassionati, riscoprano una dimensione della corsa ormai quasi completamente dimenticata.  Una dimensione che sottolineano con i loro commenti finali, ma soprattutto con i loro sorrisi, perché mentre le parole potrebbero essere "di circostanza", i sorrisi non possono mentire.
 
Questo evento per me ha poi assunto diversi significati, tutti emozionalmente coinvolgenti, a partirerapporto simbiotico che lega la mia passione per la corsa al Parco delle Sabine, dove ho ormai "macinato" migliaia di chilometri. Il Parco delle Sabine mi ha fatto compagnia nei momenti più felici della mia esistenza, ma è anche stato il luogo dove sfogarmi, nei momenti più difficili, dove mettere da parte i pensieri negativi e ritrovare la serenità perduta. 
dal
 
E poi la presenza di tanti cari amici, dello squadrone orange della Podistica Solidarietà, di mio figlio, per la prima volta schierato al mio fianco in una competizione podistica, tutto ha contribuito a rendere questa giornata veramente speciale. 
 
Prima di concludere, mi preme ringraziare il grande Carmine Petracca, autentico animatore di questa bella manifestazione, e gli amici de L'Isola Celiaca Talenti (Via Nomentana 929) e di Mister Nutrition (Via Conca d'Oro 100), che hanno fornito un importante contributo alla realizzazione di un evento il cui ricavato viene interamente destinato alle iniziative solidali della Parrocchia di S.Alberto Magno.

Chiusura dedicata per la già citata Podistica Solidarietà. Dove c'è sport, amicizia, impegno e solidarietà, la Podistica Solidarietà c'è. Ancora una volta il colore dominante, oltre al verde del Parco, è stato l'orange, il colore simbolo di questa società che, in questo weekend, ha distribuito i suoi atleti in tutte le più importanti competizioni podistiche del weekend. Io in questa edizione ho corso con i colori dell'Associazione Malati Ipertensione Polmonare, ma l'orange ce l'ho sempre tatuato sul cuore.