mercoledì 18 febbraio 2015

La magia di una cascata...

Per chi tratta il tema della corsa, parlare di una "cascata", specialmente a Roma, può far pensare ad una caduta. Già, ma cosa ci sarebbe di magico in una caduta? I più perversi avranno subito pensato ad aspetti correlati con la forza di volontà, con la capacità di reagire alle avversità, di rialzarsi dopo una sconfitta.

Nulla di tutto questo, perché nel mio caso il riferimento era ad una vera cascata d'acqua, in modo particolare alla Cascata delle Marmore, che si erge sul percorso della Maratona di San Valentino, un passaggio obbligato sia per chi si è cimentato sulla prova da 42 km, sia per chi come me ha affrontato la prova da 21.
 
Quel passaggio, che nel caso della Mezza Maratona si presenta all'incirca a metà percorso e si ripete due volte, giustifica da solo la partecipazione. Sentire quel rombo aumentare pian piano di intensità, vedere quella valanga d'acqua che dalle montagne si riversa a fondo valle, sentirsi accarezzare il viso dal vapore generato dalla violenza della caduta, sono appunto elementi magici in grado di far scomparire il senso di fatica dovuto a un percorso che fino a quel momento è caratterizzato da una continua salita.
 
Magia allo stato puro, almeno per chi riesce, anche solo per un attimo, a dimenticare gli aspetti agonistici della corsa, a ignorare i segnali che arrivano dal GPS, e lasciare che la propria vista e la propria anima possano godere pienamente di quello spettacolo, facendo in questo modo riemergere quel legame atavico, e per questo indissolubile, che lega la corsa alla natura.
 
La Maratona di San Valentino è una corsa su strada e come tale non è caratterizzata solo da scenari naturali. Terni e i suoi dintorni presentano i tipici scenari di una città che ha avuto un significativo sviluppo industriale, con le sue acciaierie che salutano il podista quando lascia il centro urbano per arrampicarsi verso la Cascata delle Marmore e lo riaccolgono al suo rientro in città. In ogni caso, in qualsiasi momento di questa bella corsa, basta alzare lo sguardo verso l'alto per ammirare il verde delle montagne e lasciarsi trasportare nella splendida natura umbra.
  
La totale assenza di auto sul percorso, uno dei tanti meriti dell'ottima organizzazione della Associazione Amatori Podistica Terni,  facilita questo transito dalla dimensione urbana alla dimensione naturale che raggiunge la sua apoteosi di fronte all'impeto della Cascata.
 
E di fronte a quello spettacolo, Mr Zac non poteva esimersi dalla tentazione di scattarsi un selfie con la Cascata alle spalle, sottolineando il valore di quell'incontro magico. La faccia da "ebete" viene "naturalmente" compensata dall'intensità della Cascata.