mercoledì 30 aprile 2014

Trail Running - #1 - le scarpe

Il Trail Running è una particolare variante della corsa, o più in generale del podismo, che si svolge su percorsi di montagna, quei percorsi cioè che sono tipici dell'escursionismo.
   
Negli ultimi anni questa particolare disciplina sta vivendo un periodo di forte crescita e anche l'offerta di gare si va ampliando. Sono molti gli stradisti che provano questa esperienza e spesso finiscono per innamorarsene. 

Il primo Trail rappresenta sempre un'incognita e le domande che assillano la mente del neofita sono sempre tante. Per questa ragione mi piace raccontare la mia esperienza, sperando di indirizzare alcune di quelle domande. 
  
Ci tengo a precisare che si tratta dell'esperienza di un "tap runner", uno che affronta il trail con uno spirito moderatamente competitivo, senza l'assillo del tempo e della velocità, seppur non trascurando l'aspetto prestazionale. Sintetizzando: se sto bene cerco di dare "tutto quello che ho", se invece non sto bene...mi godo il panorama.
   
Le prime domande che assillano la mente dello stradista che sta pianificando un Trail riguardano l'equipaggiamento, con la regina di tutte le domande, quella che riguarda "le scarpe": <<Scusate, mi sono iscritto ad un Trail, ma è proprio necessario usare delle scarpe da Trail oppure vanno bene anche quelle da strada?>>   
  

lunedì 28 aprile 2014

Spiragli di Luce a Nettuno - Domenica 1° giugno

La scritta "Spiragli di Luce" non è stata scritta con le iniziali in maiuscolo per uno dei tanti "errori" che si fanno comunemente sul Web. "Spiragli di Luce" è infatti il nome di un'associazione sportiva per diversamente abili, che usa lo sport come strumento privilegiato di sviluppo individuale e di integrazione sociale, nel rispetto delle reciproche aspirazioni e diversità.
  
Vera anima di questa associazione è Elisa Tempestini, una valente atleta della Podistica Solidarietà, che riesce ad abbinare la sua passione per la corsa con la sua missione solidale. Il momento culminante di questo binomio è rappresentato dal Trofeo Città di Nettuno (memorial B. Macagnano), una splendida corsa di 10 km, giunta ormai all'ottava edizione.
 
Si corre Domenica 1° giugno, con partenza alle ore 9.30, su un percorso bellissimo ricavato all'interno della riserva naturale di Torre Astura, nell'area dell'ex poligono militare di Nettuno UTTAT. Un percorso veramente particolare, su un fondo misto e addirittura con un passaggio sulla spiaggia.
     
Sono tante le motivazioni per partecipare a questa gara: il percorso molto bello, il clima amichevole che si respira in tutte le fasi pre e post gara, il gustoso ristoro finale, la buona organizzazione tecnica curata proprio dalla Podistica Solidarietà. Ma la motivazione principale è legata alle finalità per cui questa corsa viene organizzata: quella di finanziare un centro estivo per i ragazzi di Spiragli di Luce.
  
E poi tutti coloro che parteciperanno potranno godere pienamente delle bellezze del luogo e, dopo aver completato il proprio impegno agonistico, gratificare se stessi con un bel bagno nelle acque di Nettuno o con un pranzo in uno dei tanti ristoranti di pesce della zona.
  
E' prevista anche una prova non competitiva di 1 km con iscrizione gratuita.
 
Scheda gara
Luogo: Nettuno (Rm)
Data Evento: 01/06/2014 - Ora Raduno: 08:00 - Ora Partenza: 09:30
Società organizzatrice: Podistica Solidarietà
Distanza: 10 km 
Tipo percorso: Misto
Termine iscrizione: 30 Maggio 2014 ore 18:00 - E' possibile iscriversi la mattina della gara.
Costo iscrizione: € 10 con pacco gara (iscrizione gratuita per MM75 (e superiori) e MF70 (e superiori).
Modalità di iscrizione: via mail a iscrizioninettuno@gmail.com
Premi:
> Primi 5 assoluti (M/F) con trofei, abbigliamento sportivo, cesti di frutta (Strafrutta Fondi).
> Primi 5 arrivati per tutte le categorie FIDAL, con abbigliamento sportivo e gadget.
> Le prime 5 società sportive per atleti arrivati (minimo 15) con consistenti rimborsi spese.
Info Line: 328.4310352 (Elisa Tempestini)
   
 

venerdì 25 aprile 2014

Che bella la Roma Tre Ville Run

Il calendario podistico romano si arricchisce di una nuova gara, e ora che l'ho fatta posso dire una gran bella gara, che sono certo avrà un futuro roseo se manterrà le caratteristiche di questa prima edizione.
  
Partirei segnalando la prima caratteristica positiva, la partenza alle 9.00 di mattina. E' vero che una partenza così anticipata costringe tutti ad un'alzataccia, ma è anche vero che non compromette la giornata festiva e rappresenta un buon antidoto per il caldo.
  
Ma ciò che ha reso bella la Roma Tre Ville Run è il suo percorso: sfidante al punto giusto, con salite impegnative e un terreno misto, volte irregolare. Ma soprattutto un percorso che per gran parte si snoda all'interno delle splendide Villa Ada e Villa Glori e che quando torna all'interno della città rimane ben sorvegliato e protetto dal traffico.
 
La macchina organizzativa si è poi dimostrata all'altezza della situazione, anche se ha mantenuto un approccio "amichevole" e non troppo sofisticato. Quindi un applauso sincero a Giuseppe della Fashion Sport e a tutto il Lazio Runners Team.
 
Se proprio volessimo trovare un difetto, potremmo dire che è mancato un ristoro all'interno di Villa Glori, ma si tratterebbe della classica ricerca del famoso "pelo nell'uovo".
 

giovedì 24 aprile 2014

L'importanza del "giusto peso" nella corsa

Questa volta gli amici del "Long Distance Club" hanno creato un evento ritagliato su di me, sulla mia eterna lotta con il "sovrappeso", che è una lotta in cui si confrontano la mia "razionalità" di persona consapevole e la mia "irrazionalità" di persona che con il cibo non è mai riuscita ad avere un rapporto equilibrato.
   
Già, perché lunedì 5 maggio, alle ore 19.30, presso il punto vendita Sport4Life di Pavona, si parlerà dell’importanza della composizione corporea in relazione al miglioramento sia della performance atletica sia dello stato di salute. A parlarne il  Dott. Roberto Vennarucci, medico nutrizionista e runner appassionato, quindi in grado di comprendere le specifiche esigenze di un runner, andando oltre la propria competenza professionale.
   
Nell'incontro si focalizzerà l'attenzione sull'analisi della composizione corporea, che consiste nella valutazione e quantificazione dei diversi compartimenti corporei (massa magra, massa grassa, acqua corporea e ossa). Questa valutazione è utile sia in campo medico, sia nel campo del fitness.
Sarà quindi possibile comprendere meglio come il sovrappeso possa influenzare la vita di un runner e come, applicando semplici principi nutrizionali, si possano migliorare i risultati e la durata della “vita sportiva” di un atleta. In modo particolare si porrà l'attenzione sul
le giuste strategie nutrizionali per diminuire la percentuale di grasso corporeo senza intaccare la massa magra. 

mercoledì 23 aprile 2014

Il mio respiro per chi è rimasto senza

Questo post è dedicato al progetto "il mio respiro per chi è rimasto senza", che mi lega all'Associazione Malati Ipertensione Polmonare, e che ha un'unica finalità: quella di combattere contro una malattia carogna che "toglie il fiato" alle persone, usando le armi della visibilità e dell'informazione.
  
Una malattia che ti lascia senza respiro...ecco perché ormai tanti runner, che proprio perché runner riescono a comprendere il "valore" del respiro, hanno deciso di donare "il proprio respiro a chi è rimasto senza".
  
E così questo slogan è diventato uno dei simboli di questa battaglia, e soprattutto di questo binomio forte che si è creato tra il podismo solidale e l'AMIP, associazione che si batte strenuamente contro l'Ipertensione Polmonare e che è guidata da un personaggio straordinario che risponde al nome di Vittorio Vivenzio.
 
Questo progetto ha coinvolto tanti atleti della Podistica Solidarietà e della Tibur Ecotrail, in un'unica missione scandita dal motto principale dell'AMIP: INSIEME SI PUO'.
 
Tutto è iniziato da un incontro quasi casuale, quello tra me e una mail inviata da Annalena Bonelli, una delle anime dell'associazione, che riuscì ad attrarre la mia attenzione a poco più di un mese dalla 29a edizione della Maratona di Roma. Conteneva una sorta di appello alla ricerca di atleti che fossero disponibili a correre con i pettorali dell'associazione. L'AMIP su suggerimento di una sua socia, Silvia Vecchioli, aveva deciso di usare la Maratona di Roma come veicolo di visibilità per la propria associazione acquisendo due pettorali "solidali", ma non avendo conoscenze nel mondo podistico non aveva ancora trovato due podisti che la rappresentassero sul percorso di 42 chilometri.
  

Orientarsi nella natura


Durante una passeggiata nel bosco di Manziana, mi sono immerso in alcuni sentieri a me sconosciuti, lasciando il gruppo di amici che erano con me sul sentiero principale.
   
L'obiettivo era studiare qualche percorso di allenamento da sfruttare in estate, soprattutto in vista della preparazione per quella che per me rappresenta una vera e propria impresa: l'Ultra Trail dei Monti Simbruini, con la prova da 50 km attraverso la quale vorrei celebrare i miei 50 anni. 
   
La mia vista è stata subito gratificata dagli scenari meravigliosi che questo bosco propone e, nonostante non fossi equipaggiato in modo adatto, ho abbozzato qualche passo di corsa. Quando è venuto il momento di tornare indietro mi sono reso conto di non aver preso grandi punti di riferimento e quindi ho iniziato a vagare con passo incerto.
   
In quel momento mi sono ritornate alla mente tutte le battute fatte in occasione del Trail della Capitale, quando un gruppo di amici aveva sbagliato percorso e aveva vagato per la montagna prima di ritornare alla base con un certo ritardo. Ho ripensato anche all'esperienza notturna dello scorso anno, alle Cascate di San Giuliano, quando avevo smarrito la "retta via", tornando poi alla base con difficoltà e un minimo di preoccupazione. Mi sono anche improvvisamente ricordato di come lo scorso anno, distratto dalla corsa, ho mancato un bivio nei boschi del mio paese (Raggiolo), allungando il mio giro di alcuni chilometri e tornando a casa semidistrutto.
    
Dopo questa piccola "avventura" nei boschi di Manziana, sono andato su Internet per studiare meglio le "contromisure tecnologiche" a questo tipo di situazioni che in alcune occasioni possono anche "rovinare" una bella esperienza.
  
E così mi sono soffermato sui dispositivi "outdoor" in particolare sul GPS da polso fēnix e fēnix 2, prodotti da Garmin.
  

lunedì 21 aprile 2014

Da un orange a un altro

Questo è certamente uno dei mie scritti più difficili e anche dei più sofferti, trovandomi a descrivere un passaggio molto forte sotto il profilo emozionale.

Dalle prossime gare correrò con una nuova maglia, quella della Tibur Eco Trail, un  gruppo podistico nato da una costola della Podistica Solidarietà, di cui conserva il colore orange e i valori del podismo solidale.

Una scelta molto sofferta, che negli ulimi giorni ho ritenuto inevitabile per ritrovare una mia serenità interiore che ultimamente avevo evidentemente smarrito. Il mio rapporto con la Podistica Solidarietà è stato da subito un rapporto viscerale, caratterizzato da un forte senso di appartenenza e soprattutto dall'orgoglio di far parte di una comunità di persone fantastica, guidata da un uomo eccezionale che risponde al nome di Pino Coccia.

Per me Podistica Solidarietà è stata, ed è ancora, molto di più di una squadra podistica e Pino Coccia molto di più di un presidente. Certo, non posso essere ipocrita: è evidente che qualcosa negli ultimi tempi in questo rapporto non ha funzionato. Alcuni giorni fa un podista solidale, uno di quelli che ho sempre stimato, mi ha scritto un pensiero che è una sintesi perfetta del mio disagio: "a volte lo spirito di gruppo e il fare squadra viene frainteso e si finisce col limitare la libertá di agire e pensare delle persone e ovviamente quando si raggiunge quel limite non ha piú senso stare insieme". 

Quando un rapporto viene vissuto da entrambe le parti con grande intensità può succedere anche questo e proprio per preservare questo rapporto integro oggi preferisco fare questa scelta. La Podistica Solidarietà è un bene primario da salvaguardare da ogni personalismo per i valori che essa ha rappresentato e per quelli che mi auguro continuerà a rappresentare. La Podistica Solidarietà è una comunità formata da belle persone, delle quali mi onoro di essere amico e delle quali sarò sempre il primo tifoso. Del resto è mia intenzione continuare ad essere socio di questa comunità, anche se correrò sotto le insegne della Tibur Eco Trail. 

Voglio infine ringraziare gli amici della Tibur Eco Trail, in particolare Massimiliano Rossini e Serena Latini, per avermi accolto con grande simpatia ma soprattutto con grande grabo e rispetto, tenendo quindi conto del mio travaglio interiore. Spero in futuro di onorare la maglia della Tibur, come penso di aver sempre fatto con la maglia della Podistica Solidarietà. In alto i cuori.

sabato 19 aprile 2014

Il Mercatino della Solidarietà

A Pasqua siamo tutti più buoni e torniamo a dare importanza al valore della solidarietà, che in altri periodi dell'anno tendiamo spesso a dimenticare. E allora uso la Pasqua per ricordarvi un'importante iniziativa, quella del Mercatino della Solidarietà, che le "lady orange" della Podistica Solidarietà portano avanti da quasi un anno.

Una volta al mese Anna Maria, Arianna, Cinzia Eleonora e Tiziana, coadiuvate da Paolo, "investono" la loro domenica al mercatino di Piazza Verdi, allestendo il loro stand solidale. 

Lo stand viene riempito con abbigliamento e oggetti di tutti i generi, generosamente donati dai tanti amici che guardano con favore a questa iniziativa, e che spesso colgono l'occasione per liberare i loro armadi e le loro cantine di cose che non usano più da tempo. Il ricavato della vendita viene impiegato per iniziative di solidarietà diretta, con donazioni a famiglie in difficoltà o a case famiglia che operano sul territorio.

In questi mesi si è anche sviluppata una positiva sinergia con l'associazione SO.R.TE. (Solidarietà Romana sul Territorio).

Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 27 aprile.

QUINDI SE AVETE OGGETTI DA DONARE, CONTRIBUENDO A FARE SPAZIO NELLA VOSTRA CASA, NELLA VOSTRA CANTINA, O NEL VOSTRO GARAGE CONTATTE LE LADY ORANGE DELLA SOLIDARIETA'.

Lo potete fare anche attraverso di me, magari mandando una mail a maurizio.zacchi@gmail.com.

giovedì 17 aprile 2014

Il minimo impiego di energia

Se volete riconoscere un Top-Runner guardando una fotografia fate pure riferimento alla foto pubblicata in questo post.
 
Il soggetto ripreso si chiama Domenico Liberatore, valente atleta della Podistica Solidarietà. La foto è stata scattata durante l'ultima Maratona di Roma, chiusa da "Mimmo" al 27' posto assoluto con l'incredibile tempo di 2h:41':50".  Se non ricordo male la ripresa si riferisce al passaggio al 15' km, e quindi in una fase già avanzata della corsa.
 
Ecco, quel corpo che si "libra" nell'aria come se stesse volando è il modo con cui io personalmente ormai classifico i Top-Runner. Sorvolo sull'occhiolino fatto al fotografo (in questa versione piccola e sfocata è difficile da vedere) che denota una serenità mentale che definirei quasi unica per una prestazione di questa intensità, ma la vera chiave è nel gesto.
 
Guardando questa foto mi torna in mente un passaggio di un libro molto significativo: "L'arte della guerra" scritto da Sun-Tzu, un generale vissuto in Cina probabilmente fra il VI e il V secolo a.C. E' un testo di strategia militare, ma le sue massime vengono applicate in vari campi. In uno dei tanti testi interpretativi di questo libro a uso manageriale (Livio Buttignol - Edizione ETAS), in un capitolo dedicato al "minimo impiego di energia", si può leggere un passaggio ripreso dal pensiero taoista:
 
"Per il buon viaggiatore non ci sono tracce né vestigia
 
Perché chi sa camminare usa proprio la quantità di energia che gli serve ad andare avanti; per non lasciare tracce deve camminare leggero e non alzare polvere. Il taoista direbbe appunto che, se alza polvere, è segno che usa più energia di quanta sia necessaria a raggiungere il suo scopo; e questa energia non assorbita prende un'altra direzione e si spreca nel sollevare polvere. Il taoista perciò si avvale di un metodo più coerente con gli obiettivi e più semplice, che migliora il più possibile il rapporto sforzo-risultato ottenendo una migliore efficienza (l'efficacia è data per scontata).
 
Nel pensiero taoista era quindi già indicata la corretta strategia per diventare un Top-Runner?

lunedì 14 aprile 2014

Gli occhiali per il trail

A me piace sperimentare e sono sempre alla ricerca di soluzioni per rendere "migliore" la mia esperienza podistica.
 
Sono convinto che nel "trail running" sia importante indossare degli occhiali per proteggere gli occhi dalle varie insidie che il bosco propone agli atleti: gli insetti, la polvere e soprattutto i piccoli rami. Questi ultimi a volte si materializzano davanti alla nostra faccia all'ultimo momento e possono avere effetti molto dannosi.
 
Però nel trail running, la scelta dell'occhiale e della lente non è così semplice, perché si può andare incontro a situazioni di visibilità molto eterogenee. Quando si percorrono tratti scoperti la luce forte del sole può rendere preferibile una lente scura, mentre quando si percorrono tratti di sottobosco molto fitti, dove la luce fatica a filtrare, sarebbe preferibile disporre di una lente molto chiara. Il problema vero è che nelle gare fuori strada questi scenari possono alternarsi frequentemente nella stessa gara.
 
Ieri, nel Trail dei Monti Cimini, ho avuto modo di provare un modello di occhiali fotocromatici della Bertoni iWear. Si tratta del modello F308, leggero e confortevole, ma soprattutto con delle lenti molto reattive che impiegano solo 8 secondi per passare dal chiaro allo scuro, e 35 secondi per passare dallo scuro al chiaro.
 

domenica 13 aprile 2014

Monti Cimini da godere...

Il Trail è sinonimo di "corsa nella natura" , di scenari incantevoli, di aria pulita e di uno spirito decisamente più sereno e rilassato. Ma il Trail è anche sinonimo di grande fatica, a volte anche troppa. 

Ci sono percorsi molto ostici che mettono spesso a dura prova il nostro fisico, riducendo la godibilità complessiva dell'evento podistico. Per carità, gli amanti del trail hanno il gusto della sfida, dell'impresa e spesso della prova estrema, e quindi la fatica se "la vanno spesso a cercare". 

Però il "troppo stroppia" e quindi si può anche correre un "trail" senza massacrarsi dalla fatica, godendosi una mattinata immersi nella natura e facendo la cosa più che un runner ama di più: correre.

Questa in fondo è la sintesi dell'Eco Trail dei Monti Cimini, nella sua nuova versione, nella quale la prova odierna di 21 km è la "prova minore" che fa da corollario alle prove da 80 km e da 43 km, corse ieri.

La prova da 21 km è stata disegnata in modo molto intelligente, con un percorso impegnativo ma non massacrante, con un giusto equilibrio tra salite, discese e tratti ondulati. Certo, ci sono anche dei passaggi impegnativi, in modo particolare le salite che caratterizzano i primi 5 km e la discesa abbastanza ripida tra il 17' e il 18' km, ma nel complesso è un percorso "godibile".
E poi gli scenari offerti "gratuitamente" dai Monti Cimini sono molto belli e costituiscono il migliore compenso allo sforzo e alla fatica che come già detto sono rimasti ad un livello "fisiologico".

Tonificare la parte superiore con "il sacco da boxe"

Un runner non dovrebbe trascurare la parte superiore del proprio corpo e questo banalmente per una logica di sviluppo armonico della propria struttura fisica. Nella corsa non entrano in gioco solo le gambe ma l'intero corpo: il busto, le spalle, le braccia, la schiena, l'addome, non sono "un peso" da trascinarsi dietro, ma sono una componente essenziale della corsa. Un lavoro di potenziamento o semplicemente di tonificazione non può che portare benefici al gesto atletico e quindi alla prestazione.

Del resto chi ha avuto la "ventura" di allenarsi con il coach Pino Coccia sa benissimo quanto tempo egli dedichi alla parte superiore.

Dal punto di vista delle esperienze personali ho potuto sperimentare la relazione che esiste tra le struttura superiore del corpo e la corsa, visto che l'unico mio ritiro, alla scorsa Maratona di Firenze, è stato dovuto essenzialmente ad un problema alla spalla, in modo particolare al muscolo sopraspinato.

La conseguenza logica di quello che dico è che dovremmo sempre abbinare alle uscite podistiche, allenamenti dedicati alla parte superiore del corpo.

In questi anni ho sempre faticato a trovare una soluzione praticabile e che fosse anche in grado di farmi superare la mia "pigrizia" cronica. Già perché non ho molto tempo per frequentare palestre e mi annoio a fare i classici esercizi "casalinghi", quelli che normalmente si fanno davanti alla televisione.
La soluzione in qualche modo me l'ha fornita mio figlio che di fatto ha montato una piccola palestra sul balcone, anche se la vera chiave di volta è stata l'installazione di un sacco da boxe. All'inizio ho approcciato l'attrezzo con un po' di diffidenza, ma poi ho scoperto che si trattava di un esercizio divertente e addirittura di una discreta valvola di sfogo, in questo senso paragonabile alla corsa.

venerdì 11 aprile 2014

Integratori per il pre-gara

La fase che precede la gara o anche l’allenamento più intenso (il cosiddetto PRE-WORKOUT)  è una fase molto critica sul piano energetico. In questa fase è opportuno assumere un certa quantità di carboidrati che possano sostenere la prestazione per la prima ora. 

La colazione è ormai completamente digerita, almeno così dovrebbe essere, e al di sotto delle 3 ore prima dello start è vivamente sconsigliato evitare qualsiasi alimento in grado di attivare i processi digestivi, processi a consumo elevato, che andrebbero a sottrarre energia alla prestazione.

Per evitare di partire scarichi è quindi opportuno assumere una corretta quantità di carboidrati in una forma a rapida, ma non troppo rapida, assimilazione.

In questi anni ho provato molti prodotti progettati per il PRE-WORKOUT. Di base ho scartato i prodotti in formulazione gel, quelli mi limito a consumarli durante la corsa. Le barrette energetiche in genere sono troppo smielate e non molto gradevoli al palato. 

giovedì 10 aprile 2014

Personaggi: Giovanni Golvelli

Uno dei personaggi che stimo di più nella comunità podistica e in modo particolare nella Podistica Solidarietà, è il mitico Giovanni Golvelli, una figura quasi leggendaria, che incontri in tutte le gare, perché lui le corre praticamente TUTTE. Un personaggio "eccezionale" sotto tutti i profili, in modo particolare sotto il profilo umano. A descrivere Giovanni in questo post è suo fratello Ettore, lo scrittore della famiglia, nonché suo "compagno di merende", come ama definirsi. Una coppia che ti riconcilia con la passione della vita e della corsa. Se qualcuno mi avesse chiesto di descrivere Giovanni Golvelli con una figura retorica, avrei detto un FARO. E per questa ragione sono rimasto stupito quando ho saputo che questo in fondo era il nomignolo con cui l'appellavano gli amici. Tanta stima da parte mia fratelli Golvelli.

Prima di lasciare spazio a questa "dedica" voglio solo ricordare alcuni numeri che caratterizzano la carriera podistica di Giovanni Golvelli, una carriera iniziata solo pochi anni fa.
Giovanni cominicia a correre nel 2006 e corre "solo" 33 gare per un totale di 365 km. Nel 2007 raggiunge la quota di 90 gare e di 951 km. E' un escalation: le gare sono 116 nel 2008 e i km 1.200. Nel 2009 raggiunge il suo record assoluto di gare, 128, per un totale di 1.244 km. Nel 2010 invece aumenta i km, 1.417, con 125 gare all'attivo. Nel 2011 comincia a "rallentare", appena 101 gare e 1.111 km. Nel 2012 si ferma a un totale di 99 gare e 1.180 km. Il record di km lo raggiunge nel 2013, 1.548, con un totale di 117 km. Corre su strada, sui percorsi del Trail e delle Skyrace, copre tutte le distanze e nel 2013 è diventato ufficialmente un ultramaratoneta.

Il mio compagno di merende preferito - di Ettore Golvelli

Descrivere mio fratello Giovanni non è facile ma ci proverò lo stesso, cercando prima di tutto di essere abbastanza obiettivo. Lo farò attraverso un percorso temporale, elencando i periodi che ci hanno visto condividere insieme tutte le esperienze che due fratelli, con lo stesso carattere ribelle, vivono alla loro età e,  nel contempo, elencando tutte le sue caratteristiche fisiche e caratteriali.

Da buon fratello maggiore  Giovanni e' stato sempre un po' una guida per me, tanto che a distanza di anni un mio amico, che di queste cose se ne intendeva, lo soprannominò "IL FARO". Ed è vero. Lui è sempre stato un modello da imitare, da seguire, anche se ogni volta che lo seguivo in qualche sua impresa mi sono sempre ritrovato in un mare di guai.

mercoledì 9 aprile 2014

Prevenire l'Acidosi Metabolica

Riprendo l'argomento relativo all'Acidosi Metabolica, che è una conseguenza dell’accumulo di scorie acide che altera l’equilibrio Acido-Base del nostro organismo. Per comprenderne le cause e le conseguenze potete far riferimento al precedente post sull'argomento [cliccando qui].

In questo post mi focalizzo invece sui potenziali metodi per prevenire l'insorgenza dell'Acidosi Metabolica, soprattutto in presenza di uno dei "fattori" che possono generarla, ossia un'attività sportiva intensa, e quindi un'abbondante produzione di acido lattico.

Esistono ampie evidenze, nella letteratura scientifica, che mostrano come la dieta giochi un ruolo importante nella gestione dell’equilibrio Acido-Base. Ogni alimento, infatti, in base alla propria composizione, può fornire all’organismo un carico acido oppure può fornire sostanze in grado di neutralizzare queste scorie acide. Una presenza abbondante di riserve alcaline sarà quindi la migliore prevenzione contro l'insorgenza dell'Acidosi Metabolica.

Una dieta troppo ricca in carne, proteine animali, latticini o cereali raffinati, causa un’eccessiva produzione di scorie acide. Frutta e verdura, ricche di minerali basici o alcalini, sono in grado di neutralizzare questo eccesso di scorie acide e di fornire all'organismo una certa quantità di riserve alcaline, in grado di assorbire l'effetto di altri fattori, quali appunto l'abbondante produzione di acido lattico dovuta all'attività sportiva.

Per comprendere meglio il ruolo "acidificante" o "alcalinizzante" degli alimenti potete far riferimento a questa tabella [cliccando qui], messa a disposizione dalla Named e riportata nel sito de La Strada del Benessere. E' una tabella che è stata messa a punto dagli scienziati Remer e Manz, con una formula che permette di calcolare quanto “carico acido” apporta all’organismo ogni alimento (PRAL). Un valore positivo indica un alimento che comporta un “carico acido” di una certa entità. Un valore negativo indica un alimento che apporta un “carico alcalino” all’organismo ed è in grado di neutralizzare le scorie acide presenti nel corpo.


martedì 8 aprile 2014

Equilibrio acido-base e acidosi metabolica

L'equilibrio acido-base è un argomento abbastanza sottovalutato, mentre ha una grande influenza sul nostro stato di benesse, anche perché questo equilibrio rappresenta uno dei principali sistemi di difesa del nostro organismo.

Affinché il metabolismo e le funzioni vitali del nostro corpo si mantengano ottimali, è indispensabile che l’equilibrio acido-base, e quindi il giusto rapporto tra le molecole acide e quelle alcaline presenti nell’organismo, venga conservato.

Errate abitudini alimentari fanno sì che gli scarti metabolici vengano prodotti in una quantità superiore a quella che il nostro organismo è in grado di espellere. L’accumulo di scorie acide altera l’equilibrio acido-base corporeo, inducendo l’insorgenza di acidosi metabolica.

Sono molti i fattori che portano a una produzione eccessiva di acidi. L’organismo accumula scorie acide in eccesso causando una serie di disfunzioni di differente gravità che possono essere controllate solo se è presente un’adeguata riserva alcalina. Uno dei fattori che possono influenzare negativamente questo equilibrio è proprio l'intensa attività sportiva. Infatti la metabolizzazione del glucosio produce come prodotto di scarto l'acido lattico. Se la produzione di acido lattico supera le riserve alcaline contenute nel nostro sangue la condizione di equilibrio acido-base verrà inevitabilmente alterata provocando uno stato di acidosi metabolica.

lunedì 7 aprile 2014

Integrazione ed equlibrio

Torno sulla questione degli integratori a supporto dell'attività podistica ad alta intensità. In questo post pongo l'attenzione su un concetto fondamentale ossia quello dell’equilibrio tra le diverse componenti che agiscono sull'attività fisica.

Infatti durante lo sforzo fisico è fondamentale mantenere un equilibrio tra la componente energetica, sostenuta dalla combustione dei carboidrati (zuccheri) e dei grassi, e la componente strutturale (le fibre muscolari) costituita dalle proteine, le quali a loro volta sono costituite dalla combinazione di 20 aminoacidi diversi.

Ogni alterazione di questo equilibrio comporta una serie di problemi:
1) Se non c’è una componente strutturale adeguata, non si riesce ad esprimere energia in modo adeguato.
2) Se la componente strutturale prevale sulla componente energetica non si riesce ad esprimere un rendimento ottimale.
3) Se c’è un eccessiva richiesta e quindi un eccessivo consumo energetico, anche la componente strutturale tende a consumarsi.

Un’attività fisica intensa e protratta nel tempo tenderà ad alterare questo stato di equilibrio, soprattutto per il consumo eccessivo della componente energetica. Per questa ragione sarà  importante fornire al nostro fisico dei supporti nutrizionali che aiutino a mantenere questo equilibrio. Il tipo di supporti dipende molto dall'attività e dalle modalità con cui questa si esplica.

L'Ecomaratona della solidarietà.

La Tibur Eco Maratona diventa ufficialmente una "ecomaratona della solidarietà" focalizzata sulla lotta all'Ipertensione Polmonare.
 
Qualcuno dice che nulla accade per caso, e infatti non crediamo si tratti di un caso che lunedì 5 maggio, cioè ad appena 24 ore dalla data di svolgimento del trail tiburtino, si celebri la giornata mondiale di lotta contro l'Ipertensione Polmonare.
 
Su iniziativa di Massimiliano Rossini, presidente della Tibur Eco Trail, e di Vittorio Vivenzio, presidente dell'Associazione Malati Ipertensione Polmonare, si è quindi deciso di anticipare questa celebrazione e di usare la Tibur Eco Maratona per sottolineare l'importanza di questa battaglia.
 
Sarà quindi un'ulteriore occasione per rafforzare il gemellaggio che ormai lega Tibur Eco Trail, Podistica Solidarietà e AMIP. I maratoneti delle due società, doneranno simbolicamente i loro respiri ai malati di Ipertensione Polmonare, lanciando un messaggio lungo 42 km a favore di questa battaglia, mentre i soci dell'AMIP contribuiranno fattivamente al successo della manifestazione presidiando le postazioni ristoro distribuite lungo il percorso.
 
Vi ricordo che la prima edizione della Tibur Eco Maratona, con il suo percorso da 42 km, si svolgerà domenica 4 maggio con ritrovo e partenza da Tivoli. In contemporanea si svolgerà la quinta edizione della Tibur Eco Trail, con il suo tradizionale percorso di 21 km.
 
Per maggiori informazioni potete leggere il mio precedente post sull'argomento [cliccando qui], oppure potrete visitare il sito della ASD Tibur Eco Trail, [cliccando qui].
 

domenica 6 aprile 2014

Integratori "sì" o integratori "no"?

Nel mondo della corsa, c’è sempre un dibattito aperto sulla questione degli “integratori”. 

Ci sono podisti che trattano il tema degli “integratori” quasi allo stesso stregua di come trattano il tema del “doping”. Nei vari forum di settore il dibattito impazza e spesso si confrontano categorie estreme, quella dei “puristi” che rifiuta ogni idea di integrazione o quella dei “pressappochisti”, che usano gli integratori con una certa disinvoltura, influenzati soprattutto dal “suggerimento” dell’amico, dalle informazioni di carattere pubblicitario, o dalle indicazioni stampate sopra le confezioni dei prodotti in esposizione nei negozi a carattere sportivo. 

Personalmente, ho cercato nei mesi passati di acquisire maggiore conoscenza sull’argomento; ho cercato di comprendere se l’uso degli integratori sia necessario e in quale forma e soprattutto quale tipo di integratori possano essere associati alle diverse fasi dell’allenamento e della gara. 
La motivazione principale che ha guidato questa mia ricerca non è stata il sostegno alla “prestazione”, l’ultimo dei miei problemi, ma la necessità di mantenere un adeguato “livello di benessere” e di migliorare la qualità della mia esperienza podistica

Su questo blog cercherò di condividere questa conoscenza, magari a “piccoli pezzi”.

Un percorso di questo tipo non può che partire dalla domanda di base che si pongono molti podisti:  l’integrazione serve realmente?


Correre oltre le barriere

Ancora una volta la corsa ha dimostrato tutte la sua carica solidale, tutta la sua capacità di andare oltre le differenze e di abbattere le barriere sociali; quelle barriere fisicamente rappresentate dalle mura di un carcere.

Oggi, grazie alla Vivicittà Rebibbia, quelle mura sono sembrate decisamente più basse e comunque più permeabili alla "contaminazione" esterna.

Più di 100 podisti hanno oggi varcato i cancelli del Nuovo Complesso Penitenziario di Rebibbia, e si sono confrontanti con altrettanti podisti "interni" su un circuito che si è sostanzialmente consumato sull'intero perimetro del complesso. Due le prove previste, una non competitiva di 4 km e una competitiva di 12 km. L'organizzazione è quella collaudata della UISP ROMA che riesce a sopperire alle difficoltà oggettive di una realtà condizionata delle misure di sicurezza tipiche di un carcere. 

L'impegno del team guidato da Gianluca Di Girolami, supportato "internamente" dal podista "orange" Giovanni Marano, riesce a creare le condizioni giuste per una corsa che, pur avendo motivazioni di carattere solidale, si dimostra soddisfacente anche sul piano tecnico. Anche le "novità", come il fatto di disputarla di domenica mattina e il nuovo percorso interamente in asfalto, si sono rilevate scelte azzeccate e quindi da conservare per il futuro.


venerdì 4 aprile 2014

Corsa è Libertà - Vivicittà Rebibbia

Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo… (dalla canzone "La Libertà Di Volare" dei Nomadi).
 
La corsa è libertà. Quante volte abbiamo letto questa frase, quante volte l’abbiamo sentita ripetere dai nostri amici podisti, quante volte l’abbiamo detta noi stessi per descrivere le motivazioni che ci inducono a correre.  La Libertà, forse il valore più importante, il valore per il quale molti uomini nella storia dell’umanità hanno saputo sacrificare l’altro valore supremo, quello della propria vita.

Domenica 6 aprile, grazie all'impegno della UISP Roma e dell'amministrazione penitenziaria, e grazie anche alla dedizione dell'amico Giovanni Marano, la corsa torna dentro un carcere, in questa edizione speciale della Vivicittà.
 
Vivicittà Rebibbia, una manifestazione che rinnova ancora una volta il sodalizio che lega il podismo alla solidarietà. Le prove saranno due, una non competitiva di 4 km e una competitiva di 12 km, due prove su cui si cimenteranno sia i runner venuti da fuori sia i runner detenuti, fianco a fianco, senza alcuna distinzione, tutti accumunati dallo sforzo e dalla passione per la Corsa.
 
Questa manifestazione rappresenta infatti un confronto sportivo e umano tra uomini liberi e uomini che la libertà l’hanno persa. Storie umane apparentemente molto diverse, che per alcune ore si incroceranno, eliminando ogni diversità. 
 
Già…perché quando due persone mettono fondo alle loro risorse fisiche e mentali, affrontandosi in una competizione leale, la loro storia personale non conta più nulla. Quegli uomini sono veramente uguali e uniti dall’unica cosa che è in grado di superare tutte le barriere umane: lo sport.
 
Questa giornata è un momento di socializzazione, di dialogo, di speranza. La speranza, che è l’unica cosa che può restituire all’uomo la sua dignità e la sua libertà. A questo proposito ci piace citare la frase pronunciata dal protagonista del film “Sulle Ali della Libertà”: “la paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero”.
Dentro quelle mura si è potrà vivere un momento di grande speranza e alla fine della giornata quelle mura saranno un po’ più basse del normale e attraverso di esse si potrà intravedere l’orizzonte.
 

giovedì 3 aprile 2014

Idratarsi nella Corsa

Articolo realizzato in collaborazione con La Strada del Benessere.

Credo che sia quasi banale sottolineare l'importanza dell'idratazione nella vita di tutti giorni. Quante volte abbiamo sentito dire che senza cibo si può resistere per alcune settimane, mentre senz'acqua si può resistere solo per pochi giorni.

L'assunzione di una adeguata quantità di acqua è fondamentale per ogni aspetto del funzionamento del corpo umano, e per adeguata quantità di acqua si intende quella che consente di compensare la "normale" perdita di liquidi che vengono espulsi quotidianamente attraverso processi vitali come la respirazione, la sudorazione e la funzione urinaria. In condizioni normali si tratta di quasi 4 litri di liquidi, che vengono solo in parte compensati attraverso l'assunzione di cibi solidi. Quindi è fondamentale bere acqua e sempre in condizioni normali non meno di 2 litri al giorno.

Ma quando si pratica un'attività sportiva il fabbisogno cresce notevolmente e prima, durante e subito dopo lo sforzo fisico l'assunzione di liquidi diventa indispensabile, in parte per sostenere la prestazione, ma soprattutto per non incidere negativamente sul proprio stato di benessere. 


mercoledì 2 aprile 2014

Una Wellness Band per migliorare il proprio stile di vita

Dalla Garmin, società leader nella produzione di prodotti tecnologicamente avanzati, arriva vìvofit, una nuova "wellness band" che aiuta le persone a migliorare il proprio stile di vita, tenendo sotto controllo i propri progressi.
  
La fascia da polso è in grado di memorizzare e rappresentare il tuo livello di attività fisica e di rapportarlo a un obiettivo giornaliero che può essere personalizzato. Grazie a una serie di sensori sofisticati e ad uno schermo di facile lettura, vìvofit fornisce importanti informazioni come: il numero di passi, la distanza percorsa e le calorie bruciate, i periodi di sonno.
  
Qualsiasi sia il tuo livello di condizione atletica, sai già che la distanza che stai percorrendo ti consentirà di migliorare il tuo benessere fisico oggi, domani e in futuro. Vincere la pigrizia e fare del movimento sembra facile, ma essere costanti è tutta un'altra cosa. Per quanto riguarda questo aspetto, vivofit è in grado di cambiare le tue buone intenzioni in abitudini durature e di offrirti un obiettivo giornaliero personalizzato, tenendo traccia dei tuoi miglioramenti e avvisandoti quando è ora di fare del movimento.
  
Il salvataggio, la pianificazione e la condivisione dei propri miglioramenti tramite il software Garmin Connect, lo stesso usato dai runner per monitorare la propria corsa.
  
Usando la fascia cardio si possono aggiungere importanti informazioni come quelle che riguardano la frequenza cardiaca.
  
Il prodotto viene offerto da La Strada del Benessere con uno straordinario sconto di lancio per tutti i suoi fidati amici. Per saperne di più su questa offerta potete inviare una mail a comunicazione@lastradadelbenessere.it oppure telefonare al numero verde 800.188.928. 

La Tibur Eco Trail raddoppia

La celebre corsa organizzata da Massimiliano Rossini e Serena Latini raddoppia, e alla classica distanza di 21 km si aggiunge una Eco Maratona di 42 km. Appuntamento per domenica 4 maggio a Tivoli, per vivere un'esperienza indimenticabile.
  
Bella, Straordinaria, Emozionante, Impegnativa, Infuocata, Unica. Questa serie di roboanti aggettivi rappresentano la promessa che gli amici Massimiliano e Serena fanno a tutti i podisti che domenica 4 maggio correranno la prima edizione della Tibur Eco Maratona, una prova da 42 km che si aggiunge alla tradizionale prova da 21 km, la Tibur Eco Trail, giunta ormai alla 5a edizione.
  
Insomma, il guanto di sfida è stato lanciato e siamo certi che saranno molti i podisti che lo raccoglieranno e che sfideranno le impervie montagne e i meravigliosi boschi che circondano Tivoli, anche perché quando ad organizzare ci sono i "tiburtini" della ASD Tibur Eco Trail, il successo è garantito.

martedì 1 aprile 2014

La mia piccola grande impresa

La Maratona di Roma vista da Francesco Crudo, un'atleta della Podistica Solidarietà che era al suo esordio su questa distanza. Una bella storia, forse una delle più belle storie della Maratona di Roma: grande tenacia e animo solidale. Questo resoconto è già stato pubblicato sul sito della Podistica Solidarietà.

Di massime e di racconti sulle Maratone ne esistono a migliaia, ma permettetemi di esprimere le sensazioni che quest’impresa mi ha regalato. 
Già un’impresa...agli occhi dei comuni mortali ma anche dei runners che non si siano mai cimentati oltre i 21,1 Km.
Già un’impresa...agli occhi dei medici che mi avevano vietato non solo di correre la Maratona, ma di correre in genere (“faccia meno km possibili”, come se al ritiro del pettorale ti facessero sconti!).
Già un’impresa…. anche ai miei occhi di tre anni fa, ma anche di venti giorni fa: tre anni fa perché iniziavo timidamente a muovermi dapprima a passo veloce e poi a correre; venti giorni fa perché dovevo ancora finire la RomaOstia (come prima mezza) ed il solo pensiero della Maratona mi terrorizzava.
Già un’impresa…agli occhi dei miei amici non runner, che con espressione tra l’incredulo ed il divertito mi schernivano con il solito “ma chi te lo fa fare”.