venerdì 4 febbraio 2011

Alzati e Corri - E adesso?

Alzati e Corri
dal divano alla Maratona in 365 giorni
Capitolo E adesso?
      
Mi ero posto un importante obiettivo e lo avevo raggiunto con un ritorno molto positivo soprattutto sul piano dell'autostima. Mi sentivo molto più sicuro e soprattutto determinato a proseguire rispetto a questo nuovo percorso intrapreso, ma avevo bisogno di pormi nuovi obiettivi per mantenere la mia motivazione a livelli sufficientemente elevati.
 
La corsa mi era entrata dentro e mi ritrovavo spesso a curiosare nel sito della Podistica Solidarietà per trovare qualche altra sfida in cui cimentarmi. In quel periodo il calendario podistico proponeva gare più impegnative della Corsa di Miguel, in una sorta di percorso graduale di allenamento per quei runner che stavano preparando due "classiche" del podismo: la Roma-Ostia e la Maratona di Roma. Osservavo tutte quelle gare che andavano oltre la distanza dei 10 chilometri e le giudicavo fuori della mia portata, per cui continuavo a scandagliare il calendario senza prendere alcuna decisione.
 
Con la Corsa di Miguel avevo completato la mia prima tabella di allenamento e ora mi trovavo senza un guida precisa per continuare ad allenarmi e auspicabilmente progredire nel mio percorso. Continuavo a mantenere il ritmo di 3 sessioni di allenamento a settimana nelle quali correvo all'incirca per un'ora. Per migliorarmi avrei dovuto fare qualcosa di diverso, ma in quel momento non sapevo esattamente cosa.
 
Dopo qualche giorno di incertezza decisi di iscrivermi alla Corriamo al Collatino, che si sarebbe corsa il 13 febbraio, due settimane dopo la Corsa di Miguel. Era classificata come una 10 km abbastanza semplice e mi sembrò la soluzione migliore in quel determinato momento.
     
In qualche modo questa nuova gara era un ulteriore modo per misurarmi con me stesso, per essere certo che il risultato ottenuto alla Corsa di Miguel non fosse stato un risultato estemporaneo e irripetibile, ma la prima tappa di un percorso che mi avrebbe permesso di togliermi nuove soddisfazioni.
 
In quel momento non sapevo che partecipando a quella gara mi stavo esponendo a un'infezione virale, quella che, da lì a poche settimane di distanza, mi avrebbe portato a correre la Roma-Ostia.
    
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