domenica 23 gennaio 2011

Alzati e Corri - Da 0 a 10 km

Alzati e Corri
dal divano alla Maratona in 365 giorni
Capitolo Da 0 a 10 km
  

Quel pomeriggio mi stesi con grande soddisfazione sul divano e lo osservai con occhi nuovi. Negli ultimi due mesi il rapporto con il divano era decisamente cambiato. Due mesi prima era il simbolo della mia resa, il luogo dove vivevo con rassegnazione quel senso di apatia che soffocava la mia vita. Oggi, quello stesso divano, era diventato lo strumento dove godermi il mio "meritato" riposo.
 
Ce l'avevo fatta, avevo raggiunto quel sospirato traguardo, che oggi sentivo essere il punto di partenza di nuove sfide che avrei affrontato da protagonista. Non sapevo ancora quali sfide, ma lo avrei scoperto presto. Il mio fisico, ma soprattutto la mia testa, si erano rimessi "in movimento" e non avevano alcuna voglia di fermarsi nuovamente.
 
Quel "piccolo-grande" traguardo mi era costato tanto impegno, ma la soddisfazione che ne avevo ricevuto indietro mi aveva ripagato di ogni sforzo effettuato. Come dice il proverbio "non c'è rosa senza spine" e le mie spine erano state  le alzatacce alle 6 di mattina, il parco ghiacciato e battuto dal vento, quel maledetto ginocchio che per alcuni giorni si era ribellato ai miei ritmi di allenamento. In quelle situazioni avevo dovuto combattere contro il richiamo del letto, del calore della casa, del ginocchio steso sopra una sedia, ma avevo combattuto e avevo vinto, e ora sapevo che ne era valsa la pena.
 
Ora riflettevo su tutto quello che avevo imparato in quei due mesi per fissarlo nella mia testa ed evitare di cadere in nuovi periodi di "divanismo", una delle peggiori malattie dell'era moderna.

I limiti sono nella nostra testa
 
Per prima cosa avevo imparato che la maggior parte dei limiti risiede nella nostra testa e sono quelle convinzioni che ci impediscono di realizzare i nostri sogni. Non aderisco alla scuola di pensiero per cui "non esistono limiti". Sono certo che non siamo tutti uguali, che alcuni limiti esistono e sono scritti nel DNA. Però la maggior parte dei limiti che condizionano concretamente la nostra vita sono il frutto delle nostre scelte, spesso inconsapevoli e sedimentate negli anni, frutto di comportamenti e atteggiamenti sbagliati.
 
Superarli costa fatica, soprattutto all'inizio, quando è necessario superare l'inerzia dell'abitudine. E poi ci sono tutti gli alibi mentali, la maggior parte dei quali, pur non avendo alcuna reale consistenza, agiscono da vere e proprie barriere.
 
Quanti alibi per non correre
  
Rispetto alla corsa l'alibi principale è: "non ho tempo". C'è sempre un tempo per correre, basta arretrare la lancetta della sveglia per 3 giorni alla settimana fino al momento che ci permette di correre per un'ora. Superato il primo alibi, scatta il secondo: "non ce la faccio, la mia attività mi stanca troppo, la sera sono distrutto". La corsa fatta in modo regolare non stanca, anzi, rimette in modo il nostro organismo generando nuove energie. C'è anche una spiegazione chimica a tutto questo, ed è legata al ruolo delle endorfine, ma preferisco dare valore al ruolo "motivazionale". Dopo una corsa all'alba e una doccia ristoratrice, si affronta la giornata di lavoro con grande energia e soprattutto con maggiore grinta...provare per credere. C'è un terzo alibi a cui spesso si fa ricorso in questi casi: "la corsa non mi piace". Questo alibi potrebbe essere accettato solo se pronunciato da chi ha praticato la corsa con una certa assiduità, mentre la maggior parte di coloro che lo usano hanno fatto nella loro vita solo alcuni timidi approcci con questa disciplina (uno dei quali ero io). La corsa va praticata con "metodo" e con "costanza", perché solo dopo un certo tempo che la si pratica si comincia a godere dei suoi benefici, al punto che per molti essa diventa una sorta di "dipendenza".
 
Iniziare con gradualità

Un'altra cosa che ho imparato è che la corsa va avvicinata con "moderazione" e "saggezza" senza strafare, seguendo una tabella di allenamento progressivo che ci porti da 0 a 10 km con la giusta gradualità. Ricordate che seguendo il metodo MeUP (oggi 6più) sono partito da un preallenamento di 21 minuti, costituito da un'alternanza di 1 minuto di corsa continua e di 2 minuti di camminata veloce, per arrivare nel giro di 8 settimane a 60 minuti di corsa continua. Questo è il metodo giusto. Senza questa gradualità difficilmente riuscirete nel vostro intento e dopo due settimane avrete buone probabilità di sentirvi nauseati oppure di andare incontro a qualche fenomeno infiammatorio che vi impedirà di proseguire nel vostro percorso.

Porsi un obiettivo concreto e misurabile

Inoltre ritengo importante porsi un obiettivo preciso e concreto con cui misurarci. L'esistenza di un obiettivo aumenterà le motivazioni che saranno determinanti nei momenti difficili, quando la testa cercherà di convincerci a smettere. Nel mio caso quell'obiettivo è stato appunto rappresentato dalla Corsa di Miguel, ma ognuno di voi potrà porsi il proprio, purché sia un obiettivo "misurabile".
  
Le scarpe e l'abbigliamento
 
Un altro consiglio che posso darvi è legato all'equipaggiamento e in modo particolare alle scarpe. Per le scarpe rivolgetevi sin da subito a un negozio specializzato dove sappiano consigliarvi sulla scelta. Le scarpe devono essere adatte al fisico, alla postura e anche alla forma del piede. Puntate decisamente al confort e la qualità della vostra esperienza podistica sarà indubbiamente superiore. Per il resto dell'abbigliamento è importante che si tratti di un abbigliamento leggero e traspirante. Meglio sopportare un po' di freddo al primo impatto che soffrire il caldo con l'avanzare dell'allenamento. E' importante idratarsi con una certa costanza, per cui se nel vostro circuito di allenamento non sono presenti "fontanelle", portare una borraccia con voi (esistono dei comodi e funzionali porta-borraccia) e bevete spesso, a piccoli sorsi.
 
Correre in sicurezza
 
Consultate sempre il vostro medico prima di iniziare a praticare la corsa, e quando la pratica sarà diventata costante rivolgetevi a un medico sportivo. Un controllo annuale vi permetterà di praticare la corsa in tranquillità e in sicurezza. E se poi avete qualche problema fisico che vi sconsiglia la pratica della corsa, ricordate che ci sono discipline alternative, come il Fit-Walking (camminata sportiva) e il Nordic Walking (camminata nordica) che vi regaleranno le stesse motivazioni, gli stessi benefici e le stesse soddisfazioni della corsa.
   
Passare da 0 a 10 km è un obiettivo raggiungibile da chiunque, specialmente seguendo queste piccole raccomandazioni frutto della mia diretta esperienza. 
    
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