domenica 16 novembre 2014

Che bella giornata per il Parco delle Sabine

Ho voluto lasciar passare alcune ore, prima di fissare sul mio blog le tante emozioni provate durante le 30^ Maratonina di S.Alberto Magno, che corrisponde anche alla 5^ Corri per il Parco delle Sabine.
  
Normalmente sono abituato a scrivere di getto, ma stavolta le emozioni erano veramente tante e ho percepito la difficoltà di riuscire a produrre uno scritto di senso compiuto. Ci provo a 24 ore di distanza, sperando che la "razionalità" abbia ripreso il sopravvento e mi consenta di seguire un filo logico, ma dubito fortemente che questo processo di razionalizzazione sia avvenuto veramente.
 
Questa mattina ho approfittato del cielo sereno per ritornare nel Parco e farmi una lunga passeggiata sui luoghi del misfatto. Mi è quasi dispiaciuto che l'amico Carmine Petracca lo avesse già "ripulito" di tutti i sistemi di "tracciatura" del percorso. Se non fosse stato per una freccia "dimenticata" avrei avuto il sospetto che le immagini che ancora riempivano la mia mente fossero state solamente frutto della mia fantasia.
 
Che bello quel serpentone che ha "invaso" i vialetti del Parco, un tripudio di colori che hanno reso più vivo questo polmone verde che va tutelato contro il rischio del degrado e dell'incuria, che sono sempre in agguato in una società "moderna" che non riesce a valorizzare le sue bellezze, mentre preferisce mostrare il suo lato peggiore. In questi giorni si fa un gran parlare delle periferie, e il termine "degrado" riempie le cronache quotidiane della nostra città. Tante parole e pochi fatti, in una sorta di rituale della demagogia e del populismo. 
Nel suo piccolo la Corri per il Parco delle Sabine è un modo sano di valorizzare una zona periferica, con un'iniziativa in grado di aggregare le persone e di farle interagire in modo positivo, usando tutta l'energia che lo sport è in grado di trasmettere. E lo fa in modo "umile", richiamandosi ai valori autentici dello sport, senza premi in denaro, senza adunate oceaniche, senza tutte quelle "diavolerie" tecnologiche a cui ormai nessuno sembra più poter rinunciare. Solo amicizia, voglia di stare insieme, divertimento puro e perché no, sano agonismo. Già, perché il percorso che caratterizza questa gara non è certo dei più semplici e diventa particolarmente sfidante, con quel continuo alternarsi di salite e discese in un'area dove i tratti pianeggianti si contano sulle dita di una mano.
 
E poi c'è quel ristoro finale che lascia di stucco. Un ristoro da "festa paesana", con tutti quei dolci realizzati dalle sapienti mani delle volontarie della Parrocchia, che sono prodighe di sorrisi per tutti.
E' bello vedere come tanta gente, tanti runner appassionati, riscoprano una dimensione della corsa ormai quasi completamente dimenticata.  Una dimensione che sottolineano con i loro commenti finali, ma soprattutto con i loro sorrisi, perché mentre le parole potrebbero essere "di circostanza", i sorrisi non possono mentire.
 
Questo evento per me ha poi assunto diversi significati, tutti emozionalmente coinvolgenti, a partirerapporto simbiotico che lega la mia passione per la corsa al Parco delle Sabine, dove ho ormai "macinato" migliaia di chilometri. Il Parco delle Sabine mi ha fatto compagnia nei momenti più felici della mia esistenza, ma è anche stato il luogo dove sfogarmi, nei momenti più difficili, dove mettere da parte i pensieri negativi e ritrovare la serenità perduta. 
dal
 
E poi la presenza di tanti cari amici, dello squadrone orange della Podistica Solidarietà, di mio figlio, per la prima volta schierato al mio fianco in una competizione podistica, tutto ha contribuito a rendere questa giornata veramente speciale. 
 
Prima di concludere, mi preme ringraziare il grande Carmine Petracca, autentico animatore di questa bella manifestazione, e gli amici de L'Isola Celiaca Talenti (Via Nomentana 929) e di Mister Nutrition (Via Conca d'Oro 100), che hanno fornito un importante contributo alla realizzazione di un evento il cui ricavato viene interamente destinato alle iniziative solidali della Parrocchia di S.Alberto Magno.

Chiusura dedicata per la già citata Podistica Solidarietà. Dove c'è sport, amicizia, impegno e solidarietà, la Podistica Solidarietà c'è. Ancora una volta il colore dominante, oltre al verde del Parco, è stato l'orange, il colore simbolo di questa società che, in questo weekend, ha distribuito i suoi atleti in tutte le più importanti competizioni podistiche del weekend. Io in questa edizione ho corso con i colori dell'Associazione Malati Ipertensione Polmonare, ma l'orange ce l'ho sempre tatuato sul cuore. 

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