martedì 28 febbraio 2017

Che bella la Scarpinata Ugnanese

Apro questo post facendo una precisazione sulla Scarpinata Ugnanese, una gara che si svolge in quel di Ugnano, una frazione periferica di Firenze con le caratteristiche e le identità di un paese toscano, più che di una frazione di una grande città. La potrei definire "una periferia", ma certamente lontana mille miglia dagli stereotipi delle periferie di città come Roma. La precisazione mi è sembrata d'obbligo, almeno per rispondere all'interrogativo che tutti i miei amici podisti mi hanno posto: "ma dove sta Ugnano?" 😃

La prima cosa che mi viene da dire su questa gara, è che la Scarpinata Ugnanese risponde al mio criterio di classificazione di "gara di altri tempi", perché si tratta di una gara "semplice", senza le esasperazioni che ormai vivono le gare più famose, soprattutto quelle della capitale. Una serenità che si può percepire dal momento del ritrovo, alla Casa del Popolo di Ugnano (un classico di queste zone), fino al momento delle premiazioni e dopo un tranquillo ristoro finale a base di Chiacchiere (le nostre Frappe), Frittelle di Riso, e pezzi di Schiacciata.

Tranquillità e cordialità ovunque: nessuno stress, nessuno che pretende qualcosa, che si lamenta, che alza la voce. Nessuno che discute il numero di pettorale, troppo alto, troppo basso, anche perché il pettorale è un semplice cartellino, senza neanche il numero.
Per non parlare del chip, figuriamoci, ma, in fondo, a che serve il chip?

Tutta questa semplicità si traduce anche in un evidente risparmio sui costi di iscrizione: 5€ con un pacco gara molto originale: una confezione di 500 grammi di salsicce di una macelleria locale.

Ma la cosa che mi ha colpito di più è la quasi totale assenza di macchine, anche nelle aree dove non erano stati previsti presidi umani. E in quelle poche aree dove una convivenza con le macchine era inevitabile, ho sempre potuto apprezzare il massimo rispetto da parte degli automobilisti, con comportamenti civili e sereni, che dovrebbero rappresentare la normalità, perché le strade sono di tutti.

A rendere il quadro ancora più sereno, c'è poi la mia prestazione, che mi ha ridato fiducia sul mio rapporto con questo sport, dopo un periodo di "buio". Appena 40 giorni fa mi sentivo un ex podista, senza i necessari stimoli per affrontare il faticoso "rientro". Poi la Corsa di Miguel fatta senza allenamento, gli allenamenti con il gruppo di AlleniamoRoma, guidato da Massimo Fucili, ed ecco iniziare la lenta ripresa. Ad appena una settimana di distanza dalla Rock&Run di Ostia, da cui avevo ricevuto sensazioni molto negative, oggi ho ritrovato belle sensazioni, soprattutto grazie alla capacità mentale di gestire il comportamento in gara.

Per carità, siamo ancora lontani da uno stato di forma ottimale, ma essere consapevolmente sceso sotto il fatidico "6 al minuto", nonostante un avvio molto prudente, e aver mantenuto un ritmo decoroso per tutti i 14 Km della Manifestazione, senza "abbioccamenti" finali, mi ha reso molto soddisfatto.

Il mio 5'.53" di media registrato all'arrivo è un primo segno di fiducia, e anche un incoraggiamento verso una Roma-Ostia molto improvvisata, anche perché certifica un netto miglioramento sul 6'.15" di media registrato appena una settimana fa sulla stessa distanza. Ma non è tanto il cronometro, quanto le sensazioni positive registrate in corsa, che mi incoraggiano a proseguire: la capacità della testa di impartire comandi alle gambe, e quindi di decidere una "strategia di gara" anche nel finale, quando la stanchezza ha cominciato a farsi sentire.

Sono sempre un tapascione, ma oggi mi sento un tapascione più convinto e positivo...vi pare poco?

L'unica nota stonata di questa splendida Scarpinata è quel cartellino con scritto Veterani. La categoria MM50 la sopporto a fatica, ma la definizione di veterano la trovo veramente pesante, quasi deprimente. E poi "veterani de che". C'avrò anche una certa età, ma mica ho fatto la guerra!

Alla prossima.
Mr Zac

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